Passiamo nei pressi della Scala dei Turchi, ci fermiamo: è un miracolo della natura! Una falesia sul mare di color bianco candido; si può arrivare fin su ed è uno spettacolo meraviglioso! A mio giudizio molto più bello delle famose falesie di Etretat. Arriviamo a Caltabellotta in tarda serata e delle gentilissime persone ci suggeriscono un bel posticino, tranquillo e sicuro per la sosta. Riposiamo nel silenzio assoluto proprio sotto al Castello. 25 giugno: usciamo molto presto in cerca di qualcosa da acquistare per la colazione, visto che abbiamo terminato le nostre scorte. Nel Bar Randazzo di piazza Umberto ci sono dei cannoli ripieni di ricotta e dei cornetti alla mandorla deliziosissimi. Terminata la colazione saliamo al castello; il percorso ha una notevole pendenza, ma non ci vuole molto tempo per raggiungere le rovine di questo che è stato ; il panorama è stupendo. Moltissimi i monumenti in questo paesotto un po' fuori dalle solite rotte turistiche. Curiosa la lapide che ricorda la rivolta degli schiavi nel XXI centenario. Durante la seconda guerra servile tutti gli schiavi si erano riuniti a Caltabellotta, a quel tempo chiamata Triokala. Combatterono due anni contro i romani, ma, alla fine, guidati da un tal Satiro, furono costretti ad arrendersi per la fame. Condotti a Roma per combattere contro le bestie al Colosseo, per non cedere ai romani, si uccisero a vicenda e, alla fine, Satiro suicidò. Dopo questa originale storia proseguiamo la nostra visita e, purtroppo, troviamo solo una Chiesa aperta, Santa Maria di Monte Carmelo; l'Eremo di San Pellegrino e la Chiesa di Montevergine sono chiuse. Prossima mete Selinunte e Segesta. Le due aree archeologiche distano circa 70 km l'una dall'altra ma si può acquistare il biglietto cumulativo per visitarle entrambe. A Selinunte si può usufruire di mini-auto elettriche (con prezzi variabili in base al percorso), mentre a Segesta di un servizio navetta per raggiungere l'acropoli (1.50euro a persona). Il Tempio di Segesta è a 200metri dalla biglietteria. Si riprende il viaggio e, dopo aver seguito delle indicazioni, arriviamo alle Terme di Segesta; vediamo molte auto che si inoltrano in una stradina, le seguiamo ed arriviamo ad un fiume caldo con una cascatella dove molte persone si immergono in un bagno rilassante. Facciamo anche noi il bagno, ma il posto non è degno di essere segnalato. Conosciamo una simpatica ragazza di Alcamo che ci fornisce preziosi suggerimenti per una cena nella sua città. Mangiamo pizza, panelle e sfincione (una sorta di morbida focaccia condita con cipolla pomodoro e origano); i dolci li gustiamo nel bar 900, in Corso VI Aprile: cassatine e iris, una sorta di grande arancino ripieno di ricotta e nutella! Alcamo è una città non facile da visitare in camper: attenzione alle stradine dove, a causa dei frequenti parcheggi incontrollati, lo spazio si riduce fino ad impedire il passaggio ai mezzi un pochino fuori misura standard! Si riparte e a notte fonda si arriva alla Baia Santa Margherita, nei pressi di San Vito Lo Capo; fino allo scorso anno (2009) si poteva parcheggiare liberamente sulla spiaggia; ora però il parcheggio, sempre libero, è stato spostato negli spazi che costeggiano la provinciale 16. Per agevolare i turisti il comune ha istituito un servizio navetta con un simpatico trenino che durante tutto il giorno transita dai parcheggi al mare.

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Sicilia: la prima volta oltre lo stretto - Dalla Scala dei Turchi a Baia Santa Margherita
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