Sicilia: la prima volta oltre lo stretto - Da Carini a casa

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Il 26 giugno passiamo la mattinata al mare, dopodiché decidiamo di vedere la Riserva dello Zingaro ...dall'alto! Proseguiamo verso la costa nord della Sicilia. Arriviamo a Carini e ci fermiamo nel centro commerciale Poseidone: un po' di provviste e dei deliziosi arancini. Vorremmo visitare il castello e il borgo antico, ma non troviamo un parcheggio decente, così ci spostiamo a Caccamo, dove dovrebbe esserci un punto sosta vicino al Convento dei Cappuccini; il piazzale esiste ma è occupato dai gazebo del mercato contadino. Troviamo comunque un bel posto in un parcheggio sulla Via Termitana, poco prima del Castello. 27 giugno: visitiamo il Castello Medievale. Di epoca normanna è stato restaurato da non molto, anche se a causa di un restauro deprecabile la pavimentazione originale è andata persa. È il più grande maniero della Sicilia ed a detta di molti, il più bello d'Italia. Il luogo ha dato adito a varie leggende; in primis quella dell'origine punica dell'edificio, poi smentita dagli storici; poi, quella del fantasma di un castellano che, lasciato morire di fame e di sete nei sotterranei dopo aver subito torture e mutilazioni, pare si aggiri ancora per le stanze con un aspetto orribile; altra credenza è quella di una suora di gradevole aspetto che nei giorni di luna piena e vestita di bianco, si aggira con in mano un melograno: chi dovesse riuscire a mangiarlo senza toccarlo con le mani troverà al più presto un tesoro. Nel paese ci sono 33 Chiese, a ricordo degli anni vissuti da Cristo; non ne vediamo molte, anche perché chiuse. Percorrendo via Cartagine fino in fondo, però, si possono osservare vari edifici definibili veri gioielli dell'architettura. Qui il complesso della Chiesa delle Anime Sante del Purgatorio, la Chiesa dell'Oratorio e il Palazzo del Monte di Pietà; questo complesso è chiuso al pubblico, peccato perché sarebbe molto interessante vedere la Chiesa delle Anime Sante che è sede della confraternita omonima. Fu costruita nelle prima metà del XVIII secolo dalla confraternita che, nei locali sottostanti, la adibirono a cimitero i soli appartenenti alla stessa. Quando il ben noto editto napoleonico istituì i pubblici cimiteri, non venne più utilizzata. Riusciamo a vederla dall'esterno. Nella stessa piazza la Chiesa Madre, o Duomo, dedicata a San Giorgio. Fortunatamente è aperta anche se con una funzione religiosa in corso, così riusciamo ad ammirare la tela con il Beato Giovanni e con il panorama della città, la volta con bellissime decorazioni ottocentesche, il bianco Fonte Battesimale con ai quattro lati il monogramma del nome di Gesù Cristo, San Giorgio a cavallo e gli stemmi delle famiglie Cabrera e Prades. Siamo abbastanza stanchi, riprendiamo il nostro camper e saliamo nella zona più alta del paese. Ripartiamo dopo aver acquistato un po' dei prodotti del mercato contadino collocato proprio alle spalle del Convento dei Cappuccini; riprendiamo quindi l'autostrada Palermo-Messina, pranziamo in un'area di sosta di Cefalù, facciamo un giretto ma il paese non entusiasma più di tanto, troppo commerciale e poco curato. Unico edificio che consideriamo degno di essere citato il Duomo; anche qui racconti leggendari sull'origine: Ruggero II (normanno), nella speranza di salvarsi da una tempesta che lo aveva sorpreso in mare, fece voto di innalzare una Chiesa in onore del Salvatore, così il 7 Giugno del 1131 iniziarono i primi lavori per la costruzione della Basilica. Torniamo alla nostra base e ci rimettiamo su strada; ci incuriosisce l'indicazione del Santuario della Madonna di Tindari. Parcheggio obbligato nel piazzale in via Monsignor Pullano verso le 19; il parcheggio è a pagamento fino alle 19. Riusciamo a salire sull'ultima corsa della navetta. Visitiamo il bel Santuario nuovo, restiamo impressionati dai grandi mosaici in cui sono rappresentati i misteri del Rosario sulle navate laterali. Facciamo una bella passeggiata verso l'area archeologica di Tyndaris e ammiriamo un panorama indescrivibile. I giorni a disposizione son quasi al termine, prossima meta le Isole Eolie. Trascorriamo la notte a Milazzo in un parcheggio lungo la Strada Panoramica. 28 giugno: saliamo sull'aliscafo Siremar e arriviamo a Vulcano. Giro del paese e poi subito ai fanghi vulcanici. Entrando in questa struttura, se così possiamo chiamarla, si ha l'accesso alla “Pozza” dei fanghi, al “ mare caldo” o “acque calde” e alle "fumarole" (qui solo con al seguito una guida). La "Pozza" è alimentata da bolle di vapori sulfurei. Conserveremo l'odore di zolfo per giorni. Prima di riprendere il nostro aliscafo  mangiamo il famoso "pane cunzatu"; è un pane abbrustolito e condito nei modi più svariati: molto molto buono. La vacanza è giunta al termine; passiamo in tarda sera lo stretto, notte sulla Salerno-Reggio Calabria in un'area di sosta (che coraggio!) e rientro a casa nel pomeriggio del 29 giugno.

Caccamo
Caccamo Caccamo
Caccamo
Caccamo Caccamo
Vulcano
Vulcano Vulcano
Vulcano
Vulcano Vulcano
Santuario Madon...
Santuario Madonna di Tindari Santuario Madonna di Tindari

 
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