La nostra ultima giornata non è ancora finita, e il nostro ripercorrere il mito del Re Bavarese prosegue al Castello di Linderhof (Schloss und Park Linderhof). Il Castello lo avevamo già visto lo scorso anno, ma era inverno e ci era rimasta la curiosità di vedere la Grotta di Venere (Venusgrotte) e il Parco, che sono visitabili solo nella bella stagione. Il Castello era in realtà una casa di caccia di Massimiliano II, padre di Ludwig, che lo aveva acquistato dall’Abbazia di Ettal (e gestito dalla famiglia Lind, da qui il nome; ma c’è anche chi attribuisce la denominazione a un grande albero di Tiglio, in tedesco Lind). Sarebbe più corretto chiamarlo Palazzo piuttosto che Castello. Il figlio Ludwig II acquistò il terreno circostante con l'intenzione di costruire una "villa reale", non un palazzo sontuoso e di rappresentanza ma un piccolo rifugio per il sovrano. Approvati i progetti dell'architetto Georg Dollmann, che in seguito costruirà anche Herrenchiemsee, iniziarono subito i lavori che terminarono nel 1879. Restiamo allibiti dalla Grotta, dal vastissimo Parco e dagli altri edifici. La Venusgrotte è una scenografica grotta artificiale ispirata alla Grotta Azzurra di Capri, che il Re vide durante uno dei suoi viaggi in Italia restandone affascinato. Fu progettata e costruita con enorme ingegnosità tecnica: alla base un quadro di travi in ferro e pilastri ricoperto di cemento, con decorazioni che danno l’effetto di una grotta naturale, completa di stalattiti. All’interno della grotta specchi, un lago con una cascata artificiale e onde create meccanicamente; una barca a forma di conchiglia sulla quale Ludwig si lasciava cullare vestito da Lohengrin e passava intere ore a sognare e riflettere. Fu dotata inoltre, di un dispositivo in grado di produrre una sequenza programmata di cinque differenti effetti di illuminazione, della durata di dieci minuti ciascuna che si conclude con la comparsa di un arcobaleno sopra il dipinto di una scena del Tannhauser di Wagner, dipinto che costituiva lo sfondo di un piccolo palco. Le macchine elettriche che producevano questi effetti comprendevano 24 dinamo, una delle quali è oggi esposta nel Museo Tedesco di Monaco di Baviera (Deutsches Museum). Si entra in gruppo e si sentono le espressioni di stupore e ammirazione dei visitatori. Ludwig aggiunse altri edifici al Parco, creando così una serie di ambientazioni esotiche. Nella Capanna di Hunding (Hundinghütte), che è stata costruita intorno al tronco di un albero, è ricostruito il set del primo atto della Valchiria; qui Ludwig e i suoi compagni seduti su pelli d'orso usavano bere l’Idromele, ossia il vino di miele, una bevanda che sembra aver origini ancor più antiche del vino e della birra. Questo edificio fu distrutto dalle fiamme ben due volte, l’ultima ricostruzione risale al 1990. Il terzo atto del Parsifal di Wagner diede spunto al sovrano per la costruzione dell’Eremo di Gurnemanz (Einsiedelei des Gurnemanz), dove il Re poteva calarsi nell'atmosfera della storia. Questi due edifici, benché chiusi, riusciamo a vederli e fotografarli dalle finestre. Sicuramente diverso da questi rifugi rustici è lo splendore del Chiosco Moresco (Maurischer Kiosk) con lo spettacolare trono dei pavoni e le splendide e variopinte vetrate. Questo edificio fu acquistato da Ludwig nel 1876 dal proprietario di un castello in Boemia, ma probabilmente proveniva da Parigi. La Casa Marocchina (Marokkanisches Haus) Ludwig la acquistò nel 1878 all’Esposizione Universale di Parigi; venduta dal governo bavarese alla morte di Ludwig nel 1886 e portata nella vicina Oberammergau, è stata riacquistata e riportata nel parco nel 1998. Non riusciamo a vederne gli interni. Usciamo al momento della chiusura, e adesso si può davvero dire che la vacanza è conclusa. Attraversiamo l’Austria passando prima da Garmisch Partenkirchen, bellissima cittadina ricca di case con le facciate affrescate. Scattiamo le ultime foto, facciamo le solite operazioni di carico e scarico nell’area camper in Wankbahn Straße e ripartiamo. La notte la passiamo in un parcheggio sul Brennero e, il 29 luglio, dopo qualche acquisto nei pressi di Bolzano, proseguiamo il viaggio di ritorno. La sera del 30 luglio sostiamo nell’area camper di Montefiascone e il 31 luglio siamo di nuovo a casa.
Nel nostro viaggio alla scoperta di uno dei Re più fantasiosi della storia, manca ancora qualche località che lo vide protagonista, e che speriamo di percorrere in un prossimo viaggio:
La Tomba del Re nella Sankt Michael Kirche, a Monaco.
La Casa Reale dello Schachen, aperta dal 2 Giugno fino a metà Ottobre.
La Residenz di Monaco, aperta dal 1 Aprile al 17 Ottobre dalla 9 alle 18 e dal 18 Ottobre al 31 Marzo dalle 10 alle 17
Il treno imperiale di Ludwig II al Museo dei Trasporti di Norimberga (Nürnberg Deutschen Bahn), aperto tutti i giorni.
Consiglio di leggere il libro "La Baviera di Ludwig" di Antonio Quarta
Libri e film su Ludwig di Baviera