Spesso se alla domanda "Dove hai passato le vacanze?" ho risposto "Negli Stati Uniti, un viaggio in camper" la reazione solitamente è spesso stata la stessa: "Wow! Sarebbe fantastico, ma non posso! Troppo complessa l'organizzazione e i viaggi organizzati sono carissimi". Eppure, organizzare in autonomia un viaggio on the road negli Stati Uniti noleggiando un camper non è né difficile né impossibile. È solo questione di
pianificazione anticipata, specialmente se si vogliono contenere i costi. Nel mio blog ho dedicato vari post all'argomento, ma anche qui (in questo che è lo spazio dove racconto per lo più viaggi in camper) voglio parlarne, perchè se alla domanda "è bello viaggiare in camper?" rispondo sempre allo stesso modo: "il camper o lo si ama o lo si odia", alla domanda "è bello viaggiare in camper in America?" la risposta scontata è "si può solo amare!".
QUESTI ALCUNI PUNTI FONDAMENTALI IN BASE ALLA NOSTRA ESPERIENZA NOLEGGIANDO CON LA COMPAGNIA CANADESE FRASERWAY/FOUR SEASON
1) Generalmente i camper sono tutti a benzina e con cambio automatico. Nel nostro contratto era previsto il kit convenienza e il kit personale. Ognuno di noi ha avuto un caldo piumoncino, un lenzuolo grande, un cuscino con federa e vari asciugamani. In cucina c’era praticamente tutto. Consiglio, per chi ne fa uso, di portare o comprare una padellina antiaderente per cuocere uova, o fare frittate etc. Le pentole sono tutte di acciaio e non sono antiaderenti. Volendo si può acquistare a basso costo, come molte altre mille piccole cose che sicuramente mancheranno, nei grandi centri Walmart, nei FamilyDollar o nei DollarTree (molto economici). C’è anche una tassa di preparazione del veicolo, che noi avevamo inclusa nell’offerta e che comprende:
- Tubo per l’acqua potabile e tubo per l’acqua di scarico
- Primo riempimento di gas propano
- La fornitura iniziale di prodotti chimici per il WC, 2 rotoli di carta igienica (in realtà di rotolo ce n’era uno solo e i prodotti chimici non li abbiamo trovati)
- Guanti di gomma
Di seguito l’elenco del kit convenienza: secchio, scopa, paletta, mollette per panni , pentole (tre di dimensioni diverse), una padella dello stesso materiale delle pentole, bollitore, macchina per caffè con filtro (quella americana) , teiera, tostapane elettrico, utensili da cucina assortiti, tagliere, colino, contenitori alimentari (tre di dimensioni diverse), apriscatole, cavatappi, 4 tazze da tè, bicchieri, caraffa, due tipi di piatti (non ricordo quanti erano perchè abbiamo usato quelli di plastica), spazzolino per piatti e spugnetta (non molto buona), 2 canovacci, 2 salviette per pulire, portarifiuti, torcia (non illumina molto, se ne avete una buona portatela), cacciavite, pinze e chiave, accendino a gas, servizio di posate, portauovo. Avevamo anche le sedie da camping ma non le abbiamo mai aperte, visto che nei campground si ha sempre il tavolo con panche in piazzola (almeno quelli del servizio forestale sono tutti così).
C’era una piccolissima bottiglina di detersivo per i piatti, diciamo per un giorno o due, e tre saponette tipo hotel.
E, accessorio gradito, questa tracolla che conserviamo come souvenir e che ci ricorda tanti meravigliosi giorni. Insieme alle chiavi era “agganciata” la tessera per il 10% di sconto nei camping KOA. Un bel regalo al secondo noleggio è stato il kit per glii 'Smore!
2) Attenzione innanzitutto ai limiti di velocità: in Canada (abbiamo optato per una società di noleggio canadese) sono indicati in chilometri, negli Stati Uniti in miglia: c’è un bel po’ di differenza! Sul nostro mezzo erano indicate anche le miglia nel tachimetro, ma conviene ricordarsi di cambiare le unità anche tra le opzioni del navigatore.
3) Il mezzo viene consegnato con il pieno di benzina, di propano (per il forno e il frigo) e di acque chiare. I serbatoi delle acque grigie e nere sono ovviamente vuoti. Ma quando avremo bisogno di carburante? Ecco, i camper americani sono (quasi) sempre alimentati a benzina. L’agenzia di noleggio ci ha consigliato il “gas” a prezzo più basso, per chiamarla con il suo nome la regular. Ma come si fa? Si arriva al distributore, si sceglie la postazione e, o si paga con la carta di credito (ma a noi non ha MAI funzionato) oppure si annota il numero di postazione, si va in cassa, si paga e si torna a riempire il serbatoio. Se il serbatoio si è riempito prima dell’uso completo del quantitativo di carburante pagato? No problem, si torna in cassa dove viene restituita la differenza. Mi raccomando, lì (cioè qui in America) per gas = benzina (gas è l’abbreviazione di gasoline), il gas come lo intendiamo noi è chiamato propane, evitiamo di confonderli!
4) Un rito durante la sosta per il carburante è quello di uscire dal negozio con (almeno) le bibite fresche negli enormi bicchieri con tanto di tappo e cannuccia da posizionare negli alloggi sempre presenti davanti al cruscotto e da sorseggiare viaggiando, o, se mattina, con un Coffee-to-go. I distributori li abbiamo trovati aperti sempre, alle cinque di mattina come all’una di notte. E annesso, anche se piccolo e isolato, c’è sempre un market/emporio (si può trovare davvero di tutto!) con tanto di bevande fredde/calde, cibi salati e dolci, sia freschi che imbustati e molto altro. Utilissimi se non si ha tempo di cucinare o non si è riusciti a rifornire la cambusa del camper. Spesso nel negozio si trova anche un microonde e un lavandino attrezzato. Se si acquistano cibi disidratati (quasi mi sembra di vedere la smorfia di disapprovazione di chi legge, ma per dovere di cronaca devo citarli!) si possono preparare aggiungendo acqua già bollente dal rubinetto a disposizione dei clienti. Molto di frequente ho visto anche l’angolo farmacia, con medicinali del tipo “da banco”, che non necessitano di prescrizione medica.
Molti offrono anche il fast-food, gestito dalle più note catene presenti in tutto il paese, come ad esempio 7eleven, con tanto posti a sedere in stile anni ’50. Ma se non si hanno i tavoli, che problema c’è per dei veri rvers? Si usa il tavolo del camper!
5) Il primo giorno di viaggio si hanno sicuramente alle spalle tante ore in aereo, poche ore di sonno durante la notte (ricordo che spesso è obbligatoria, per chi arriva con voli intercontinentali, una notte di soggiorno in hotel prima del ritiro), un po’ di tensione dovuta all’emozione e all’ansia di non ricordare tutto quello che c’è da sapere sulla gestione del camper, sotto alcuni aspetti diverso dai nostri. E allora, perchè non rilassarci un po’ e fermarci per la spesa? La scelta e l’assortimento davvero non mancano. Piccole (si fa per dire) grocery a parte, un’esperienza cui non si può rinunciare è quella del girovagare con il carrello tra i grandi corridoi di catene di distribuzione come Walmart (alla Walgreen non ci siamo trovati molto bene). Naturalmente non vendono solo generi alimentari, ma (quasi) ogni cosa di cui si può aver bisogno. La Walmart negli Stati Uniti l’abbiamo trovata sempre aperta 24/24 e 7/7, anche nelle località più lontane dalle grandi metropoli. Mentre in Canada l’orario è di solito dalle 7 alle 23. All’interno sempre a disposizioni dei clienti e non, grandi rest-room.
6) I kit che vengono assegnati ad ogni camper comprendono l’essenziale e sono molto utili, ma a volte possono essere non compresi con il noleggio o magari si è scelto di non aggiungerli per il costo. In tal caso o se si ha necessità di tante piccole cose d’uso quotidiano che potrebbero tornare utili delle catene che a prezzi bassissimi vendono dituttounpo’. Sto parlando di punti vendita come FamilyDollar (8.100 negozi negli Stati Uniti), DollarTree (tutto a un dollaro, si trova sia in USA che in Canada), DollarGeneral (in 40 stati USA), Dollarama (Canada), 99cent etc. Noi abbiamo comprato di tutto di più: decorazioni (patriottiche a ridosso del 4 luglio, per St. Patrick, per Halloween), carta forno, sacchettini per alimenti, padelline antiaderenti per fare la frittata (!), delle pinze per alimenti, prodotti per la pulizia, spugnette, guanti di gomma, teglia da forno, simpatici souvenir per la casa etc.
7) Noi italiani, c’è da scommetterci, prima o poi questa frase la tiriamo fuori: ci vorrebbe un bel piatto di spaghetti! Nessun problema, si trova pasta (anche Barilla) nei supermercati, come si trovano i pelati e l’olio di oliva (qui i prezzi salgono un po’ rispetto all’Italia). Nel camper l’angolo cottura è perfetto: fornelli con un forno, noi ne avevamo uno a gas e uno a microonde (che naturalmente funziona solo se si è attaccati alla corrente o se si ha il generatore). Insomma, per tutte le evenienze e tutti i gusti. Noi abbiamo sperimentato anche i Macaroni and Cheese surgelati e riscaldati nel forno, non male! Anche il frigo è sempre grande, con capiente sportello congelatore. Concludendo: di certo non si morirà di fame, neanche in mezzo al deserto!
8) Arriva il momento del camper service, o carico/scarico. In America gli impianti preposti si chiamano Dump Station. Se non si è avuta possibilità di effettuare tali operazioni in campeggio, si potrà provvedere a cercarle nelle località che attraverseremo. Ecco alcuni siti utili per cercare l’esatta localizzazione delle Dump Stations: RVDumpStation, RV Dumps, Sanidumps. Il nostro motorhome aveva un doppio serbatoio di scarico: 70 litri di acque grigie e 70 litri di acque scure da scaricare con grandi tubi da agganciare all’attacco laterale e inserire, dall’altro lato, al foro a terra della stazione di scarico.
9) Dobbiamo proprio ammetterlo, visitare i parchi USA (e Canada) in camper ha tutto un altro fascino. Dalle spaziose piazzole, con barbecue (detti anche firering) e grandi tavoli con panche che completano la perfetta cornice dell’abitar viaggiando, non si vorrebbe mai ripartire. Non si può chiedere di meglio se si vuole vivere appieno una vacanza tra i parchi più belli del mondo. Un’idea, non solo per chi viaggia in camper, per girovagare senza limiti: America the Beautiful – The National Parks and Federal Recreational Lands Pass. Nei Parchi Nazionali (National Park) e nei Monumenti Nazionali è possibile acquistarla al prezzo di 80 dollari e si ha libero ingresso per un anno in tutte le strutture. Può essere utilizzata anche in altri viaggi e le firme da apporre sono due, così si può condividere con un’altra famiglia (ovviamente in tempi diversi). Nei parchi è bene entrare sempre con il serbatoio pieno di carburante e informarsi sulla possibilità di rifornirsi nonchè sugli orari di apertura dei distributori.
10) E per restare connessi con il resto del mondo? In quel periodo eravamo clienti Vodafone, così abbiamo attivato Smart Passport: solo tre euro (per Canada e USA fino a settembre 2015) e ci si può connettere senza limiti per 24 ore (più chiamate voce e sms limitati, facendo attenzione all’orario di attivazione perchè si intende da mezzanotte a mezzanotte ora italiana). In realtà l’abbiamo usata pochissimo. Sia perchè nei Parchi spesso non c’era campo, sia perchè la wifi l’abbiamo trovata quasi ovunque. Ci siamo collegati per lo più dai McDonald’s (seguendo il link si possono cercare e sapere in anticipo quali sono i punti vendita con wifi), Wendy’s, KFC, centri commerciali, uffici turistici, locali etc.
E per ricaricare i dispositivi elettrici? Noi abbiamo trovato un’ottima soluzione in un inverter da viaggio (tipo questo): mai accessorio più utile! Collegando questo piccolissimo dispositivo alla 12 volts del mezzo, si ha la stessa corrente delle prese di casa. Con una presa multipla si possono caricare contemporaneamente pc, fotocamere etc. Per lo smartphone si può usare l’ingresso USB (in questo modello ce ne sono addirittura quattro!). Lo super consiglio.
11) Arriva la sera. Dove si dorme? Teniamo presente che negli USA e in Canada, è assolutamente vietato pernottare al di fuori delle aree di sosta esplicitamente autorizzate. Il pernottamento (overnight) libero è vietato dalla legge. Molti stati lo tollerano nelle Rest Area, ma è buona norma chiedere sempre alla Polizia. Solo nelle catene Walmart e Cabelas a volte è permesso l’overnight dei veicoli ricreazionali. Una dettagliata panoramica delle possibilità di sosta notturna (e diurna naturalmente) l’ho illustrata in questo post. Molte volte nei campeggi è prevista la self-registration, si fa tutto da soli. Si cerca la piazzola, si scrivono i dati sulla busta e sul tagliandino che si apporrà in vista vicino al numero della piazzola, si mettono i soldi nella busta che verrà quindi inserita nell’apposita cassettina. Se è prevista la prenotazione, sempre nella bacheca dove si trova tutto l’occorrente per la registrazione, si trovano anche i numeri delle piazzole con a fianco il nome di chi le ha prenotate. Più semplice di così!