Esate 2010: Sicilia parte seconda - Da Erice a Eraclea

Indice articoli

Al mattino (1 agosto) ci avviamo di nuovo verso il centro. Visitiamo il Castello di Venere, alcune Chiese e l'imperdibile Duomo (o Chiesa Madre). Qui la volta è un tripudio di decorazioni in stucco dall'aspetto di preziosi ed elaborati merletti: è la più bella volta mai vista (per noi, ovviamente!). Lasciamo Erice dopo aver assaggiato i fantastici dolci del laboratorio-pasticceria Grammatico Maria in via V.Emanuele. Ci spostiamo quindi sul lungomare dove pranziamo nei pressi dell'Isola di Mozia. Sull'isola oggi non si può andare per dei non ben definiti problemi tecnici, così passiamo il resto del pomeriggio in spiaggia nei pressi di Marsala. Dopo il mare, giretto nel centro storico con l'immancabile gelato. Qui ancora nuovi gusti: ricotta e marsala. Non male il caffè gelato con panna, anche se meno buono rispetto a quello di Brolo. Vicino Porta Garibaldi (sulla destra) la mattina c'è mercato, mentre la sera si illuminano molti localini caratteristici. Per la notte sosta sul lungomare dove c'è anche un camper service (sprovvisto d'acqua, comunque approfittiamo per scaricare). 2 agosto: ci alziamo verso le otto; il programma della giornata prevede la visita alle famose Cantine Florio ed eventualmente all'isola di Mozia. La visita guidata alle cantine dove si produce il famoso marsala si rivela interessantissima (Via Florio 1, Marsala (TP) - Tel. 0923 781306; aperto dal lunedì al venerdì, dalle 9,00 alle 18,00; sabato dalle 9,00 alle 13,00; domenica chiuso adulti 5€ - bambini gratis) – sito web in inglese e in italiano. A fine visita ci arriva la notizia che l'isola di Mozia è ancora chiusa al pubblico per motivi tecnici, così decidiamo di proseguire. Arriviamo dopo un lungo spostamento al lago Arancio dove pranziamo, niente di eccezionale. Riprendiamo il viaggio fino al Monte San Calogero (nei pressi di Sciacca). Sulla sommità del monte c'è il Santuario dedicato a San Calogero che qui aveva trovato rifugio come eremita. San Calogero salì su questo Monte, che era stato consacrato  al dio greco Kronos, per scacciare le “potenze infernali”. Fece opera di conversione e rimase qui fino alla morte. Sull’altare, che sembra abbia costruito egli stesso, c’è l’immagine raffigurante l’eremita con una cerva, in ricordo degli ultimi suoi giorni quando, ormai anziano, non riusciva più a procurarsi il cibo; la cerva lo allattava con il suo latte. Incautamente un cacciatore un giorno lanciò  una freccia contro la cerva, che si rifugiò nella grotta con il Santo e qui morì. Per visitare la grotta bisogna chiedere le chiavi ai Frati. La "Riserva Naturale Monte S. Calogero" sul Monte Kronio dovrebbe essere un’area faunistica, naturalistica e culturale, peraltro inaugurata nel maggio 2010; dovrebbe esserci anche un’area attrezzata, ma è tutto in completo abbandono! Riscendendo facciamo il carico d'acqua in un grande fontanile che si trova sulla sinistra a qualche centinaio di metri dalla Chiesa. Passando attraverso Sciacca decidiamo di fermarci, ma è veramente un'impresa: traffico incredibile e parcheggi superpieni. Quando ormai eravamo rassegnati a desistere arriviamo nei pressi del porto. Troviamo subito un comodo spazio; proprio di fronte c'è la stradina prima e la scalinata poi, per raggiungere in pochi minuti il centro. Posto di rilievo nell’economia di Sciacca è la ceramica, nelle vie del centro numerosissime botteghe e pannelli sui muri delle case. Mangiamo un panino con la milza fantastico nel chioschetto "La Focaccia" che si trova all'entrata della villa comunale; panini fantastici di ogni gusto ...con panelle, kebab, etc. Ci pentiamo di non averne acquistati anche per il giorno successivo; meglio riscaldati che niente! Rientriamo abbastanza tardi nel camper, tv e sonno profondo. Al risveglio (3 agosto) decidiamo di spostarci e lungo la strada scorgiamo l'indicazione per "secca grande", ci incuriosisce e così ci fermiamo per trascorrere qualche ora sulla spiaggia. Qui ci sono anche altri camper e la spiaggia è di sassi anche abbastanza grandi. Pranziamo e poi ci rimettiamo in marcia verso Eraclea Minoa. L'area archeologica non è molto estesa, ma in una posizione fantastica. Una collina sul mare: il panorama è magnifico. probabilmente fondata nel VI sec. a. C. da coloni greci di Selinunte. Inizialmente il nome della città era Minoa, successivamente venne aggiunto il nome di Eraclea, forse dai Greci. Nel III sec. a.C. arrivarono i Romani, iniziò un periodo di guerre con successivo abbandono: già nel I sec. d.C. la città non era più abitata. Tentiamo di raggiungere il lido di Eraclea ma, nonostante la strada conduca ad un campeggio, è impossibile passare a causa di macchine mal parcheggiate!

Marsala
Marsala Marsala
Monte San Calog...
Monte San Calogero Monte San Calogero
Sciacca
Sciacca Sciacca
Sciacca
Sciacca Sciacca
Eraclea
Eraclea Eraclea

Tags:

 

Giorgio Camporese: in campo con l'ANCC perché viaggiare tutelati è tutta un’altra vita

GIORGIO CAMPORESE: TEMPI CUPI PER I SINDACI SCERIFFO

Giorgio Camporese: Come prepararsi per un viaggio sicuro in camper

© 2024 Kiala, viaggi in camper. All Rights Reserved. Designed By JoomShaper I contenuti del sito sono di proprietà dell'autore, ne è vietato qualsiasi utilizzo da parte di terzi, senza il preventivo consenso scritto del titolare.